Reset – E’ ora di cambiare – 1 – Sfiduciare l’eletto durante il mandato

di Mario Giardini

Il-Parlamento-Italiano1Debito e tasse dissanguano il Paese. La povertà e la disoccupazione aumentano. I giovani, e non solo loro, sono sempre più sfiduciati. E, nonostante Renzi, mai come in passato gli Italiani sono stufi della politica e dei politici: basta vedere la percentuale di non votanti alle elezioni.

Uscire dalla crisi è certamente il problema d’oggi. I partiti tradizionali e il minestrone M5S, comandato a bacchetta da un guitto ignorante, sono essi stessi, da sempre, parte del problema. Affidarsi ad essi per risolverlo equivarrebbe ad assoldare Erode come baby sitter.

Renzi governa da più di due anni. Mente su tantissime cose. Sulle tasse: non sono diminuite. Sulla ripresa: uno virgola qualcosa in più dopo otto anni di diminuzione costante del PIL è considerata vittoria storica. Renzi ignora il debito pubblico, ancora aumentato. Non si occupa, né preoccupa, se non a parole, di scuola, giustizia, di un fisco rapace e minaccioso, ecc, ecc, ecceterissima.

Serve un cambiamento radicale. Un reset completo. 

Chiunque s’accolli il compito di ricostruire sul serio l’economia e la società Italiana sa bene che serviranno molti anni, una intera generazione o anche di più. Dieci, quindici, forse vent’anni.  Sarà una lunghissima traversata del deserto, che peserà soprattutto sulle classi più deboli, fra cui, in primis, milioni di pensionati, di giovani in cerca di lavoro, di famiglie impoverite e di lavoratori a basso reddito.

Proprio perché la cura sarà lunga e dolorosa, si potrà ottenere il consenso dei cittadini e mantenere la costanza nell’applicarla, ad due condizioni: a) che si predispongano gli strumenti necessari per impedire, in futuro, di ricadere nella medesima situazione e b) che ci si liberi dai partiti, tutti, nessuno escluso, per lo meno nella forma e nel funzionamento che hanno oggi.

Senza che l’ordine significhi assegnare una graduatoria di importanza, ecco alcune riflessioni su quelli che io chiamo “strumenti necessari per impedire di ricadere in futuro nella medesima situazione”, disastrosa situazione: quella di oggi.

  1. Sfiducia durante il mandato

Debito altissimo e tasse iperboliche sono il prodotto di un patto eletto-elettore pensato oltre settanta anni fa da uomini con cultura ottocentesca, reduci da una guerra, divisi da ideologie oggi defunte, che agivano in un contesto totalmente diverso da quello attuale, per lo più contadino, e con una visione assai limitata del mondo. .

Patto che è fallito, che oggi non funziona più, e che, perciò, va rivisto dalle fondamenta.

Non ci sono professioni né lavori dove non si venga misurati costantemente nelle proprie prestazioni. Chiunque combini disastri nel suo lavoro o, semplicemente, non ne sia all’altezza, sa che il suo datore di lavoro non aspetterà anni prima di cacciarlo. Questione di puro buon senso: si tratta di evitare danni maggiori. Per quale motivo il politico dovrebbe essere una eccezione?

Tuttavia, così come è congegnato il sistema, ad ogni votazione, a tutti gli effetti, l’elettore consegna all’eletto una cambiale in bianco per la durata della carica.

Che, fra l’altro, permette di fare della politica una professione, a vita, redditizia per sé e per le proprie clientele.

Si accetta, inoltre, l’utilizzo del denaro pubblico a discrezione dell’eletto, che ne rende conto, quando lo fa, quasi sempre in maniera criptica, completamente indecifrabile. Basta dare un’occhiata a un qualsiasi bilancio regionale o comunale per rendersene conto.

E’ giunto dunque il tempo di istituire meccanismi che consentano di sfiduciare l’eletto, ma non dopo anni, alla fine del mandato, ma in qualsiasi momento, durante il mandato, si rivelasse necessario. Cioè, nel momento in cui non riscuote più la fiducia dei suoi elettori.

Oggi è  tecnicamente possibile realizzare un sistema elettronico, col grado di sicurezza richiesto. Dunque, va fatto. Bisogna trasformare radicalmente il mandato: basta con la politica dei politici a vita, liberi di combinare qualsiasi disastro, di indossare ogni casacca, sostanzialmente impunibili, ed impuniti.

Come tecnicamente sia possibile realizzare il sistema suddetto è oggetto di un prossimo articolo.

segue

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