Biotecnologie – 1 – 109 Nobel e 2212 scienziati accusano Greenpeace di crimini contro l’umanità

di Mario Giardini

Copia-di-fruit-1095331_1280-800x450Qualche giorno fa è stata resa nota una lettera firmata da 109 Premi Nobel (i viventi sono attualmente 296) e 2212 scienziati di tutto il mondo, rivolta ai leaders di Greenpeace, all’ONU e ai Governi di tutto il Mondo.

La lettera comincia col constatare che bisognerà duplicare la produzione di cibo, alimenti e fibre entro il 2050. Molte ONG, Greenpeace in testa, si sono opposte, da decenni, alle nuove forme di coltivazione, negando la validità delle innovazioni ottenute con le biotecnologie. Le stesse organizzazioni hanno, secondo la lettera, “presentato distortamente i rischi, i benefici, gli impatti ambientali e supportato la criminale distruzione di colture di prova e di progetti di ricerca”.

Questi 2321 scienziati chiedono a Greenpeace di “riesaminare l’esperienza di agricoltori e consumatori di tutto il mondo con le colture e il cibo migliorati dalla biotecnologia, riconoscere i risultati delle ricerche di autorevoli istituzioni scientifiche e agenzie regolatrici, abbandonare la sua campagna contro gli Ogm in generale e il riso dorato in particolare”.

La lettera aperta riguarda tutti gli OGM e non solo il Golden Rice: “Agenzie scientifiche e di regolamentazione ambientale di tutto il mondo hanno ripetutamente e coerentemente dimostrato che le colture e il cibo migliorati dalla biotecnologia sono sicuri tanto quanto quelli prodotti con altri metodi, se non ancora più sicuri”.

E che “Non c’è stato un solo caso confermato di impatto negativo del loro consumo sulla salute di uomini e animali – continua la lettera – Il loro impatto ambientale, come è stato ripetutamente mostrato, è meno dannoso per l’ambiente ed è un vantaggio per la biodiversità”.

Il Golden Rice è un riso modificato che ha il potenziale di “ridurre o eliminare molte delle morti e delle malattie causate dalla assenza di vitamina A”, il che incide negativamente soprattutto sulle popolazioni più povere dell’Africa e del Sud Est Asia. L’OMS ha stimato, continua la lettera, in circa 250 milioni le persone che soffrono di deficienza di vitamina A, in due milioni circa i decessi causati ogni anno, e in circa 250 – 500 000 i bambini affetti da cecità ogni anno per la stessa causa. Metà di loro muoiono entro “il primo anno di età”.

Riporto integralmente la conclusione della lettera: “WE CALL UPON GREENPEACE to cease and desist in its campaign against Golden Rice specifically, and crops and foods improved through biotechnology in general;

WE CALL UPON GOVERNMENTS OF THE WORLD to reject Greenpeace’s campaign against Golden Rice specifically, and crops and foods improved through biotechnology in general; and to do everything in their power to oppose Greenpeace’s actions and accelerate the access of farmers to all the tools of modern biology, especially seeds improved through biotechnology. Opposition based on emotion and dogma contradicted by data must be stopped.

How many poor people in the world must die before we consider this a “crime against humanity?

A questa lettera ha fatto seguito un articolo a firma di Henry I. Miller, su Forbes, il cui titolo è inequivocabile:“Greenpeace Is More Dishonest And Dangerous Than The Mafia”.

In poche e sintetiche parole: 2321 scienziati accusano apertamente Greenpeace di crimini contro l’umanità, coi suoi atti di opposizione, scientificamente immotivata, agli OGM.

Qual è la risposta di Greenpeace? La trovate sul sito di Greanpeace Italia. In sostanza si rigetta l’accusa di opposizione al Golden Rice (non è vero, basta consultare il sito di Greenpeace). L’argomento usato è che il Golden Rice è una promessa non mantenuta (sono vent’anni che lo si presenta come una panacea). “Il Golden Rice non esiste. E’ solo un fallimentare e costoso esperimento”. Prove? Nessuna. Ma si assicura che c’è un nuovo modello di agricoltura che “lavora con la natura, anziché contro di essa.” Almeno così sostengono “scienziati indipendenti”.

Si rimanda ad un bellissimo, graficamente parlando, file in pdf dove viene tracciato un percorso di transizione dalla attuale alla futura agricoltura. Che sia possibile lo sostiene l’IPES-Food, cioè l’Indipendente Panel of Experts in Sustainable Food Systems.

Le riporto per completezza: “L’IPES-Foodis able to identify seven key recommendations for supporting the shift towards diversified agroecological systems: “1. Develop new indicators for sustainable food systems. 2. Shift public support towards diversified agroecological production systems. 3. Support short circuits & alternative retail infrastructures. 4. Use public procurement to support local agroecological produce. 5. Strengthen movements that unify diverse constituencies around agroecology. 6. Mainstream agroecology and holistic food systems approaches into education and research agendas. 7. Develop food planning processes and ‘food policies’ at all levels”.

Di nuovi modelli sentiamo da decenni. Non si sa mai cosa siano. E mai che se ne realizzi uno.

La risposta di Greenpeace si conclude con questa affermazione: “Le biotecnologie sono la scienza della vita, e comprendono un’infinità di tecniche. Gli OGM sono solo una di queste tecniche, la più rozza e rischiosa, mentre esistono sistemi molto più all’avanguardia ed efficaci come la Mas (Marker Assisted Selection – Selezione Assistita da Marcatori), che sfrutta la conoscenza del Dna per identificare le caratteristiche migliori delle diverse varietà ed effettuare gli incroci più convenienti.”

Sembrerebbe, in sostanza, non una opposizione agli incroci, ma solo una divergenza sui metodi per ottenerla. In altre parole, una guerra fra parrocchie scientifiche.

Ma è così, cioè le parrocchie sono scientificamente equivalenti?

Non direi, a giudicare dal passato. Faccio solo due esempi:

  • non fu mai provato scientificamente che il DDT fosse cancerogeno e pericoloso per l’uomo e la natura. Eppure fu messo al bando nel 1972, in assenza di una valida alternativa, sia dal punto di vista dell’efficacia, che dei costi e dell’impatto ambientale. Risultato: decine di milioni di morti per malaria e altre malattie contagiose.
  • Nel 1972 Paul Ehrlich scrisse quella panzana planetaria e criminale, The Population Bomb, che portò alla messa a punto di metodi di “controllo” della popolazione che nulla avevano da invidiare alla “soluzione finale” di hitleriana memoria. Dieci anni dopo non solo non si ebbero “le centinaia di milioni di morte per fame” predette da Herr Ehrlich, ma l’India raggiungeva l’indipendenza alimentare grazie alla introduzione di un grano geneticamente modificato.

Uomini e donne si ammalano e muoiono oggi, non domani. Vogliono crescere i loro figli oggi, non domani. In attesa del mondo perfetto, scegliamo quell’imperfetto meno imperfetto. Quello dove una medicina ha controindicazioni, certo, ma guarisce e salva più di quanto ammali e condanni. Quello di OGM che non saranno perfetti, ma alimentano e sostengono oggi, non OGM del futuro o tecniche ancora da mettere a punto. Quello dove ogni nuovo passo in una regione sconosciuta porta promesse, e rischi. Dove talvolta dobbiamo tornare indietro, ammettendo l’errore.

L’umanità non è sopravvissuta perché ha imparato a schivare i rischi. Ma perché ha imparato ad affrontarli, e superarli.

Taccio delle innumerevoli volte che Greenpeace, e altre organizzazioni simili, sono state pescate ad affermare il falso, a distorcere i fatti, o semplicemente a inventarli, per pura ideologia e, sospetto, per un infinito disprezzo sulle conseguenze delle proprie azioni.  

E dunque faccio mio l’appello degli scienziati dal quale siamo partiti:

“How many poor people in the world must die before we consider this a “crime against humanity?”

 

 

 

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