Pseudoscienze – 6- Ritorno al Medio Evo a…..tutta energia Part II La pranoterapia

pranoterapiadi Pier Vittorio Gard

La pranoterapia, i fotoni che portano il buio (della ragione).

Come abbiamo visto nell’articolo precedente, con il movimento New Age è nata una pletora di terapie pseudoscientifiche che vanno sotto la definizione di “energy healing”. Abbiamo anche visto come la strategia, con cui viene propagandata questa pseudo medicina, consista nel fornirle una veste apparentemente scientifica, utilizzando in modo improprio e senza senso termini e concetti mutuati dalla scienza.

In questo articolo ne discuteremo un esempio, preso da  www.anpsi.it che è il sito della Associazione Nazionale Pranoterapeuti Sensitivi Italiani.

La Pranoterapia è basata sul prana ed è nata per generare soprattutto il benessere spirituale. L’aspetto terapeutico, che è il più noto in occidente, consiste nell’imposizione delle mani in corrispondenza della parte malata e altri punti “energetici”, allo scopo di permettere il passaggio del prana dal corpo dell’operatore a quello del paziente. Il pranoterapeuta, infatti,  si ritiene egli stesso fonte di energia, che attinge dall’energia universale(prana) e possiede in quantità superiore al normale.

Andiamo ora sul sito www.anpsi.it , facciamo click su “la pranoterapia” e troviamo:

“Cosa è la pranoterapia

La principale azione terapeutica esercitata dal Guaritore proviene da una emissione di biofotoni cerebrali. La trasmissione elettromagnetica cerebrale del Pranoterapeuta stimola per Biorisonanza l’attività cellulare cerebro-organica del paziente nelle stesse frequenze”.

Cercando di rimanere seri, vediamo di analizzare queste affermazioni che già solo a prima vista appaiono assolutamente strampalate.

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Cultura – Storia : Quell’ultimo ponte – L’operazione Market – Garden

di Mario Giardini

market-garden-1

Era domenica, quel 17 settembre 1944. Un’assolata domenica di settembre. I londinesi tutti, uno dopo l’altro, abbandonarono quel che facevano per correre fuori, a guardare in alto. Il rombo era assordante. Sulle loro teste, a non più di cinquecento metri di quota, sfilavano lenti, uno dopo l’altro, migliaia di aeroplani.

Per quasi due ore e mezza, a partire dalle 9.45 ora di Greenwich, quasi seimila fra aero trasporti, bombardieri, caccia e aerei di traino, si disposero in formazione e si diressero, su due rotte principali, verso est.

Quella in partenza era una armada eterogenea. Sui C 47 (la versione militare del celeberrimo DC 3), raggruppati in formazioni di 45 aerei ciascuna, viaggiavano i paracadutisti della 82° e 101° divisione americane, comandate dai generali Gavin e Maxwell Taylor, della 1° Divisione Aviotrasportata Britannica agli ordini del Generale Urquhart e della 1° Brigata Aviotrasportata Polacca, agli ordini del Generale Sosabowski).

Altre truppe e mezzi erano imbarcati su alianti (Horsa e Waco). A protezione, non meno di 1500 caccia americani ed inglesi (Spitfire, Typhoon, Mosquito inglesi, Thunderbolt, Lightning e Mustang americani). Prima del decollo dei paracadutisti, centinaia di bombardieri e di caccia bombardieri erano decollati. La missione era di distruggere, se possibile, tutte le postazioni antiaeree tedesche in Olanda, lungo la direttrice Eindhoven, Nimega, Arnhem.

I londinesi, senza saperlo, assistevano alla partenza della più grande operazione aviotrasportata della storia: quella cui si era data il nome in codice di Market-Garden. Quella che vedevano era l’avanguardia di trentacinquemila paracadutisti che avevano il compito di catturare intatti, prima che i tedeschi potessero attivare le mine e distruggerli, tutti i ponti fra la frontiera tra Olanda e Belgio e la Germania.

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Citazioni – 1 – Scienziato è …

 

t-h-huxley

The improver of natural knowledge absolutely refuses to acknowledge authority, as such.  

For him, scepticism is the highest of duties; blind faith the one unpardonable sin.

 

Thomas Henry Huxley

 

 

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Pseudoscienze – 6- Ritorno al Medio Evo a…..tutta energia – Parte I La New Age, antiche credenze, nuove ciarlatanerie

di Pier Vittorio Gard

 

newageA partire dagli Stati Uniti e, successivamente in tutto il mondo occidentale, nei tardi anni sessanta del secolo scorso si è diffuso un complesso movimento di contro-cultura, noto come il movimento “New Age”.

La New Age si ispira alla credenza nell’avvento di una nuova era astrologica, l’Età(o Era) dell’Acquario, che dovrebbe seguire l’attuale Età dei Pesci, che è uno dei dodici periodi (ognuno di circa 2.160 anni) in cui alcune credenze esoteriche dividono la storia dell’umanità.

La New Age, anche sotto la spinta dei movimenti di protesta socio-politica di quegli anni, nasce come rifiuto della cultura razionalistica, gratuitamente associata a conformismo, capitalismo e violenza, cui viene contrapposta una visione magica e fantastica della realtà.

Questa nuova cultura incorpora in sé elementi tratti dall’astrologia, dalla magia, dal pensiero orientale, dall’ecologismo fino ad arrivare all’ufologia e alle terapie alternative.

In particolare, si assiste a un crescente interesse verso il pensiero religioso e filosofico dell’Oriente, soprattutto Cina e India, insieme alle loro credenze, ai loro riti e alle loro tradizioni.

Sotto l’influenza di “guru”, “guaritori”, “sensitivi”, provenienti dall’oriente e opportunamente amplificata dai media, nascono e si diffondono nel mondo occidentale una quantità di credenze di carattere pseudoscientifico, in particolare nel campo delle cosiddette “terapie alternative”. In questo campo, le nuove “terapie” si aggiungono a quelle già conosciute (omeopatia, radionica, medicina antroposofica, etc.), in qualche caso reinterpretate alla luce delle dottrine orientali.

La nascita di queste nuove “terapie” rientra in quel più vasto movimento di opinione che guarda alla scienza con sospetto o addirittura con ostilità e che, dando credito alle più varie forme di irrazionalismo, vagheggia un ritorno a un immaginario regno della natura incontaminata.

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Aviazione – 5 – Giusto o sbagliato? Volo Qantas 32 – Storia di una tragedia sfiorata

di Mario Giardini

 

 Qantas 32 4Changi Airport, Singapore, 4 novembre 2010.

L’Airbus 380, marche VH-OOA, volo Qantas 32 da Singapore a Sidney, è in decollo dalla testata 20C. Sono le 01 57’ UTC. A bordo ci sono 440 passeggeri, 24 attendenti di cabina, e, per un caso fortuito, e fortunato, ben 5 piloti. Secondo le regole della compagnia, c’è un Pilot in Command (15.140h di volo), un First Officer (11.279) e un Second Officer (8.153).

Tuttavia, essendo l’Airbus 380 entrato in servizio da poco, la Qantas ha inserito a bordo un Second Captain, che agisce in qualità di Check Captain (cioè di capitano incaricato di controllare la prestazione di un equipaggio durante i normali voli di linea. Se vogliamo, trattasi di un Controllo Qualità interno alla compagnia, che riguarda la condotta in volo dell’equipaggio che siede nella cabina di comando).

Il Check Captain ha 20.144 h di volo. A sua volta, è in addestramento nel suo incarico. Per questa ragione, a bordo c’è un quinto pilota: il Supervising Check Captain (17.692 h).

Insomma, per un puro caso del destino, a bordo ci sono oltre 72 000 ore di esperienza in volo. Tra poco, serviranno tutte.

Staccate le ruote, rientrati i flaps, l’A 380 sale a 250 nodi verso la quota di crociera. Appena passati i 7000 piedi (2100 m circa) in cabina vengono uditi, distintamente, e molto ravvicinati, due “loud bangs”. Il comandante reagisce con rapidità. Seleziona sul pannello “mantenere quota e prua”. Poi attende. Cosa? Che il sistema di controllo automatico della spinta regoli i motori in accordo con il comando impartito. Bisogna ridurre la potenza. Si aspetta invano. L’autothrust è off. Il pilota regola la potenza a mano e livella l’aereo.

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Cultura – 3 – Brexit: giusta o sbagliata?

di Mario Giardini

economia-brexitDopo il voto sulla Brexit, quali sono gli obblighi della GB? Oltre a notificare formalmente la sua uscita, nessuno.

In  base all’articolo 50 della versione consolidata del “TRATTATO SULL’UNIONE EUROPEA E DEL TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA” (GU Unione Europea del 30.3.2010) la Gran Bretagna, dopo la notifica di recessione dall’Unione (prevista dal paragrafo 2), non è obbligata afare niente. Infatti, il paragrafo 3 dell’art 50 recita: “I trattati (tutti, ndr) cessano di essere applicabili allo Stato interessato a decorrere dalla data di entrata in vigore dell’accordo di recesso o, in mancanza di tale accordo, due anni dopo la notifica di cui al paragrafo 2, salvo che il Consiglio europeo, d’intesa con lo Stato membro interessato, decida all’unanimità di prorogare tale termine.”

Quindi, a tutti quelli che pretendono, esigono, urgono che la Gran Bretagna sieda al tavolo delle trattative con l’UE per negoziare l’uscita si dovrebbe ricordare la piccola, sacrosanta raccomandazione di sempre: keep calm, and read the papers. La Gran Bretagna, se vuole, non negozia nulla. Senza infrangere il Trattato. Avvisa che vuol levare le tende, e dopo due anni, le leva. Punto. Meglio: full stop.

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Cronache marziane – 2 – Siamo stati emigranti anche noi italiani

di Mario Giardini

emigrazione italianaI nostri buonisti a prescindere, quando non hanno più argomenti per difendere l’evidente, criminale stupidità di una immigrazione senza controlli, i cui costi, sociali, umani ed economici, gli altri paesi europei si guardano bene ormai dal condividere, ci ricordano, accoratamente: un giorno siamo stati anche noi italiani, emigranti. Ed il bene ricevuto, è sottinteso, va restituito. E’ importante osservare che qui, per bene ricevuto, si intende quello dello stato ospitante. Una bugia gigantesca, una frottola per giustificare posizioni eticopolitiche che distingue da sempre un certo italiano dal resto degli italiani.

Sono stato un emigrante anche io. Trascinato a due anni e mezzo in Argentina da mia madre, che, come spesso capitava, aveva dovuto aspettare che mio padre trovasse un lavoro, pagasse i debiti contratti per l’acquisto del biglietto di terza classe del piroscafo, e poi, raggranellato il sufficiente, pagasse il suo, di mia madre, e mio, di biglietto, per riunire la famiglia. Non starò a tediarvi con i miei ricordi di infanzia. Una volta emigravano i braccianti, gli analfabeti, gli uomini di fatica. Anche perché, di acculturati, ce n’era pochini. E la realtà che li accoglieva richiedeva, appunto, braccianti e uomini di fatica.

Cosa facevano i governi per gli immigranti, allora? Nulla. Anzi. Spesso si comportavano come negrieri. Non ci credete? Leggete più sotto, dei biglietti di sola andata gratis verso il nulla per poveracci che dal nulla mai sarebbero tornati. Luigi Barzini si imbarcò sul Venezuela nel dicembre del 1901. Insieme a una folla di poveri italiani attratti con l’inganno verso “el lugar de los sueños y de las esperanzas”, diretti, cioè, verso l’Argentina. Leggete le sue cronache.

Leggendole, oltre all’infinita pietà per quelle povere vittime, monta l’ira contro chi campava e speculava su di loro. Quando emigrò la mia famiglia, non era cambiato nulla.

Da noi, campa alla grande l’industria dell’accoglienza (preti+sinistra di vario colore+mafie locali). Viene  da concludere che, accogliendo tutti senza porsi problemi, non si restituisce il bene ricevuto, che non c’è mai stato; non si offre un futuro a chi fugge da guerre e carestie (quale, con quattro milioni di disoccupati, se non lavare i vetri alle macchine ai crocicchi?); no.

E’ puro e semplice business. Quello del buonismo a prescindere, appunto.

Per chi volesse leggere il testo di Barzini intero, che merita d’essere letto tutto, ecco il link:

https://www.gutenberg.org/files/30369/30369-h/30369-h.htm

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Cronache marziane – 1 – L’amore dei pugliesi per la natura

di Mario Giardini

Sono stato in vacanza. Assai improvvidamente, ci siamo accodati a due nostri amici e siamo andati in Puglia. Pare sia la regione (dicono i pugliesi) più bella del pianeta.  Due settimane di inferno in un albergo gestito da soggetti che hanno braccia assai più adatte all’agricoltura che non al business che hanno intrapreso, mi hanno convinto che il paradiso somiglia sin troppo all’inferno. Tanto vale spendere di meno e andarci. All’inferno, intendo.

Lasciamo stare questi aspetti nefasti. Ne parlerò in un altro articolo. Adesso invece voglio parlare di un aspetto positivo: l’amore dei pugliesi per la natura. Commovente.  In particolare, per gli alberi. Li amano così tanto che li piantano dappertutto. Anche nel bel mezzo dei marciapiedi. Non ci credete? Guardate questa foto (una delle tante che ho scattato).

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Pseudoscienze – 5 – Omeopatia: l’acqua conserva la memoria, i creduloni la perdono

 

di Pier Vittorio Gard

Chamomile flower and homeopathic medication on blue surface

Non si poteva terminare questa breve dissertazione sull’omeopatia senza parlare della cosiddetta “memoria dell’acqua”, come vedremo, una strampalata teoria nata per venire in salvo a un metodo di cura che altrimenti, in seguito alla scoperta del numero di Avogadro, avrebbe rischiato di affondare.

Applicando la scoperta di Avogadro, infatti, si scopre come le soluzioni omeopatiche siano talmente diluite che le probabilità che nella soluzione o nella pasticca esista una sola molecola del “farmaco” sono spaventosamente basse, praticamente nulle.

Allora, anche per i più creduloni, è giusto domandarsi: come è possibile che una soluzione di acqua pura o una pasticca di zucchero possano avere effetto?

Per tenere in piedi l’omeopatia urgeva dunque dare in pasto ai creduloni qualche altra panzana.

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Pseudoscienze – 4 – L’Omeopatia fa bene ai furbetti (e poco bene) ai creduloni (parte II)

di Pier Vittorio Gard

 

rimedi-naturali-dimagrire-erbe1Vediamo un’altra causa di giudizio errato, il  “post hoc, ergo propter hoc”, cioè: dopo questo, quindi a causa di questo. Vediamone un esempio. “Soffrivo di questo disturbo, sono andato dallo streg… pardon dal medico omeopatico e dopo una settimana stavo già meglio”.

Nel Medio Evo si credeva alla superstizione che voleva che il passaggio di una cometa fosse portatore di sciagure, come guerre, pestilenze, morte di personaggi amati dal popolo etc. quindi si correlavano episodi diversi in un rapporto di causa ed effetto. Il passaggio della cometa (post hoc) era sufficiente per essere la causa (propter hoc) delle sventure.

Oggigiorno la maggior parte dei Credenti omeopatici reagirebbe con sdegno (almeno spero) all’insinuazione che essi possano credere a superstizioni medioevali. Ma è stupefacente constatare come i medesimi Credenti applichino con disinvoltura il post hoc all’uso di prodotti omeopatici senza rendersi conto che, così facendo, prestano fede a idee altrettanto fantasiose e ridicole!

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Bestiario – 16 – Adesso i preti fanno le statistiche e dettano le percentuali di accoglimento dei migranti. In più, ordinano di fare una legge per la cittadinanza agli stranieri.

di Mario Giardini

Immigrazione-clandestinaNon c’è proprio limite all’invadenza di preti e buonisti a prescindere, in servizio permanente effettivo.

Leggete questo articolo  e riflettete. Link: http://www.lastampa.it/2016/07/05/vaticaninsider/ita/inchieste-e-interviste/migrantes-e-caritas-litalia-approvi-una-legge-sulla-cittadinanza-ySwOxCqbvg5gW0ismgl4NJ/pagina.html.

In pratica, la Caritas Internationalis e la fondazione Migrantes non si fidano dei numeri sull’immigrazione che gli organi italiani ed europei forniscono e hanno un proprio servizio di statistiche. Con il quale pretendono di dimostrare, aritmeticamente, la vostra, la mia e l’altrui (del cittadino italiano ed europeo in generale) mancanza di buon cuore, di carità cristiana, sostituita com’è da egoismo e attaccamento al dio denaro.

E intendono dimostrare che le percentuali di stranieri ospitati sono estremamente contenute. In relazione a cosa, cioè a quale riferimento definito “accettabile”, dovrebbero essere? E chi, se non loro, i preti e i buonisti a prescindere, decideranno quale è la quota di stranieri da accogliere in Italia?

Non contenti, pretendono anche una legge sulla cittadinanza agli immigrati. Introdurre cioè lo ius solis, invece di riferirci al millenario ius sanguinis accolto nelle nostre leggi. Mr Don Galantino, il prete più narcisista di cui ho notizia (vedere sua pagina fb per convincersi) rincara la dose e ci bacchetta anche dal punto di vista del linguaggio:

«L’uso di alcune parole (invasione, emergenza, crisi) – ha detto a sua volta il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino – non aiuta certamente ad affrontare correttamente le trasformazioni in corso; contribuisce, piuttosto, a falsare i dati reali e ad allargare la forbice tra percezione e realtà del fenomeno migratorio (30% la percezione; 8,2% i numeri reali)».  

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Biotecnologie – 1 – 109 Nobel e 2212 scienziati accusano Greenpeace di crimini contro l’umanità

di Mario Giardini

Copia-di-fruit-1095331_1280-800x450Qualche giorno fa è stata resa nota una lettera firmata da 109 Premi Nobel (i viventi sono attualmente 296) e 2212 scienziati di tutto il mondo, rivolta ai leaders di Greenpeace, all’ONU e ai Governi di tutto il Mondo.

La lettera comincia col constatare che bisognerà duplicare la produzione di cibo, alimenti e fibre entro il 2050. Molte ONG, Greenpeace in testa, si sono opposte, da decenni, alle nuove forme di coltivazione, negando la validità delle innovazioni ottenute con le biotecnologie. Le stesse organizzazioni hanno, secondo la lettera, “presentato distortamente i rischi, i benefici, gli impatti ambientali e supportato la criminale distruzione di colture di prova e di progetti di ricerca”.

Questi 2321 scienziati chiedono a Greenpeace di “riesaminare l’esperienza di agricoltori e consumatori di tutto il mondo con le colture e il cibo migliorati dalla biotecnologia, riconoscere i risultati delle ricerche di autorevoli istituzioni scientifiche e agenzie regolatrici, abbandonare la sua campagna contro gli Ogm in generale e il riso dorato in particolare”.

La lettera aperta riguarda tutti gli OGM e non solo il Golden Rice: “Agenzie scientifiche e di regolamentazione ambientale di tutto il mondo hanno ripetutamente e coerentemente dimostrato che le colture e il cibo migliorati dalla biotecnologia sono sicuri tanto quanto quelli prodotti con altri metodi, se non ancora più sicuri”.

E che “Non c’è stato un solo caso confermato di impatto negativo del loro consumo sulla salute di uomini e animali – continua la lettera – Il loro impatto ambientale, come è stato ripetutamente mostrato, è meno dannoso per l’ambiente ed è un vantaggio per la biodiversità”.

Il Golden Rice è un riso modificato che ha il potenziale di “ridurre o eliminare molte delle morti e delle malattie causate dalla assenza di vitamina A”, il che incide negativamente soprattutto sulle popolazioni più povere dell’Africa e del Sud Est Asia. L’OMS ha stimato, continua la lettera, in circa 250 milioni le persone che soffrono di deficienza di vitamina A, in due milioni circa i decessi causati ogni anno, e in circa 250 – 500 000 i bambini affetti da cecità ogni anno per la stessa causa. Metà di loro muoiono entro “il primo anno di età”.

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