Se ci saranno elezioni, i partiti dovranno presentarci i propri programmi. Una delle ragioni che influiscono negativamente sull’andamento della nostra economia, da decenni, è l’altissimo costo dell’energia. Ma è proprio questo un punto dove si dimostra l’insipienza, l’ignoranza, la malafede dei politici tutti. Ripassiamo il programma proposto dai vari partiti per le elezioni del 2018.
La pagina 11 del programma di Governo del PD, contiene le linee direttrici della politica energetica italiana dei prossimi anni. “Le direttrici per il 2050 si muovono verso obiettivi ambiziosi e nella prospettiva di un sistema energetico indipendente dai combustibili fossili, sostenibile per l’ambiente, competitivo dal punto di vista economico e più sicuro.”
Per chiarezza, aggiungo che a pag. 55 della SEN 2017, si può leggere “L’obiettivo della politica è quindi di accogliere pienamente l’obiettivo di decarbonizzazione al 2050.”
A pagina 67 del programma per l’energia del M5S è riportato quanto segue: “Il M5S vuole contribuire a costruire un sistema energetico alimentato esclusivamente da fonti rinnovabili entro il 2050.”
La Lega non è da meno (pag 47 del programma), anche se aggiunge un in “in ogni isola” che rende la dichiarazione per lo meno ambigua: “Approvazione del Piano Energetico per arrivare il più vicino possibile al 100% di Energia prodotta da fonti rinnovabili in ogni isola”.
In altre parole: i nostri politici affermano che l’energia per il pianeta, nell’anno 2050, dovrà essere fornita da fonti non fossili. Niente petrolio, niente gas, meno che meno carbone, si accantonino le scisti bituminose e il sand oil.
Ci si può, legittimamente, domandare se l’obiettivo è sensato e dunque perseguibile, perché raggiungibile. Oppure se trattasi di ignoranza o vendita di fumo per profumarsi, in tempi di elezioni, con la corretta dose di eau de toilette ambientalista.
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